RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - G8, assolti i no global «Non sono cospiratori»

Cosenza, 25 aprile 2008

G8, assolti i no global «Non sono cospiratori»
Il processo di Cosenza
In dodici erano stati arrestati con l'accusa di voler sovvertire lo Stato

Cosenza. Tutti assolti. Francesco Caruso, ex parlamentare di Rifondazione, e Luca Casarini, leader dei Disobbedienti, non hanno cospirato contro lo Stato. E nemmeno gli altri no global alla sbarra: Lidia Azzarita, Alfonso De Vito, Michele Santagata, Anna Curcio, Antonino Campennì, Salvatore Stasi, Peppe Fonzino, Vittoria Oliva, Claudio Dionesalvi, Emiliano Cirillo. Tutti assolti. Il Sud Ribelle, la rete, il network di realtà antagoniste, hanno sentenziato i magistrati di Cosenza, non ha tentato di sovvertire l'ordine dello Stato. Non l'ha fatto nemmeno al G8 di Genova.
Strano processo, questo di Cosenza. Strano perché, a tante centinaia di chilometri di distanza, si è incentrato per la massima parte sugli eventi tragici del luglio 2001, il summit della violenza nelle strade di Genova, della Diaz, di Bolzaneto. E perché, con una stravagante interpretazione della legge e della giurisdizione, è stato di fatto un processo bis sul G8. Processo, però, ideologico, quello di Cosenza. A differenza di quello genovese sugli scontri di piazza. Dove i pm, distinguendo posizione per posizione e attribuendo precise respondabilità per singoli reati, hanno ottenuto condanne anche pesanti.
«Bloccare un vertice politico, ma anche costituire un gruppo sovversivo. 
Era questo il programma di Caruso, Casarini, Cirillo e degli altri imputati», ha sostenuto il pm Domenico Fiordalisi a Cosenza. Ma qui c'erano solo intercettazioni, documenti, slogan. Troppo poco per descrivere il movimento dei no global meridionali come una sorta di cellula terroristica.
Tra canti, champagne e insulti alla Digos, un centinaio di persone ha festeggiato dopo la sentenza. Parla Caruso: «È la dimostrazione che si è trattato di un teorema accusatorio costruito ad arte per aggredire e zittire i movimenti». E lancia subito un'altra sfida: «Dobbiamo organizzarci per continuare a sovvertire e cospirare felicemente a partire da oggi nei nostri territorio fino al G8 della Maddalena del 2009, quando ci ritroveremo a cospirare senza i Fiordalisi ed i loro teoremi repressivi tra le scatole». Il suo legale Annalisa Senese rilancia: ««Chiederemo il risarcimento dei danni, anche per l'irragionevole durata del processo». «È finito un processo che ha inutilmente impegnato per quattro anni una corte d'Assise», spiega l'avvocato Aurora D'Agostino, difensore di Casarini.
La storia parte da lontano. Dal 2002, quando la procura della Repubblica di Cosenza firma gli arresti. Trecentocinquantanove pagine di ordinanza, 42 perquisizioni, 20 arresti, 22 persone indagate per il solo reato di associazione sovversiva. Centinaia di uomini impegnati nel blitz. Questa la carta d'identità dell'operazione scattata in una fredda notte del novembre 2002 a Cosenza, Taranto, Benevento, Viterbo e Catanzaro.
Gli arrestati appartengono tutti ai movimenti no global, contro di loro l'ordinanza emessa dal gip di Cosenza Nadia Plastina. I reati contestati: per prima la cospirazione politica «al fine - scrive il magistrato - di turbare l'esercizio delle funzioni di governo, effettuare propaganda sovversiva, sovvertire violentemente l'ordinamento economico costituito nello Stato». Si aggiungono: attentato contro organi costituzionali, porto di oggetti atti ad offendere, resistenza a pubblici ufficiali, invasione di edifici, propaganda sovversiva, istigazione a disobbedire alle leggi dell'ordine pubblico. Ieri tutti coloro che erano stati rinviati a giudizio sono stati assolti.

Marco Menduni
Isabella Villa